Produzione dei vini del Sannio a Dugenta: guida dal vigneto al calice
Capire la produzione di vini del Sannio a Dugenta significa osservare come clima, suolo e scelte agronomiche dialogano nel bicchiere. Nel territorio beneventano, tra il Taburno-Camposauro e la valle del Volturno, cantine e aziende agricole lavorano su vitigni come Falanghina e Aglianico, oltre a Greco e Coda di Volpe. L’Azienda Agricola Meoli opera in questo contesto, dove la vendemmia è scandita da escursioni termiche e venti asciutti. Questo articolo non recensisce etichette: spiega cosa cercare, come interpretare una bottiglia, perché un aperitivo in vigna ha senso in termini di filiera corta e freschezza. Se stai pianificando una visita o vuoi orientare l’acquisto, qui trovi una guida pratica che parte dal vigneto e arriva al calice, con riferimenti utili per chi desidera approfondire senza tecnicismi eccessivi.
Dugenta si trova in un crocevia tra il massiccio del Taburno e la piana del Volturno. Terreni calcareo-argillosi, ventilazione costante e buone escursioni termiche aiutano la maturazione di Falanghina e Aglianico, cardini dei vini del Sannio DOC e dell’areale del Taburno. Azienda Agricola Meoli e realtà vicine impostano potature invernali contenitive, gestione della chioma in primavera e selezione dei grappoli in pre-vendemmia. In cantina, pressature soffici per i bianchi e macerazioni calibrate per i rossi guidano profilo aromatico e struttura. La qualità nasce dall’equilibrio tra resa per ettaro, epoca di raccolta e pulizia dei processi.
Vuoi scegliere e servire al meglio? Prova così:
– Leggi l’etichetta: denominazione (Sannio DOC, Aglianico del Taburno), annata, vitigno, grado alcolico.
– Abbina per funzione: per un aperitivo puntare su Falanghina giovane; per il pasto valutare un Aglianico più strutturato.
– Temperature: Falanghina 8–10 °C; Aglianico 16–18 °C. Usa un secchiello o frapponi brevi in frigo.
– Conservazione: bottiglie coricate, luce bassa, 12–16 °C stabili.
– Degustazione: osserva colore e limpidezza, valuta profumi in 3 atti (frutta, fiori/erbe, note di cantina), poi assaggio. Prendi appunti brevi.
– Snack da aperitivo: caciocavallo, salumi locali, olive, taralli. Mantieni sapori netti per non coprire il vino.
Perché questa zona risponde a bisogni pratici del visitatore e dell’appassionato? La vicinanza tra vigneto e cantina riduce i passaggi, rende tracciabile la filiera e consente esperienze semplici: camminata tra i filari, degustazione in campagna, aperitivo con prodotti del territorio. Un calendario utile: potatura a gennaio-febbraio, germogliamento in aprile, sfogliatura e diradamento tra maggio e luglio, vendemmia tra settembre e ottobre. Informarsi sul terroir del Taburno aiuta a leggere nel bicchiere: mineralità dei suoli, escursione termica, ruolo dei venti del Volturno. Per approfondire percorsi, vitigni e format di visita legati alla produzione di vini del Sannio e all’aperitivo in vigna a Dugenta, consulta la pagina dedicata: produzione di vini del Sannio e aperitivo in vigna a Dugenta.
La produzione a Dugenta unisce suoli calcareo-argillosi, clima ventilato e scelte di vigna e cantina misurate. Falanghina per freschezza e bevibilità, Aglianico per struttura e profondità; etichetta, temperatura e abbinamento completano l’esperienza. Vuoi trasformare queste nozioni in pratica? Definisci l’obiettivo (aperitivo o pasto), scegli la bottiglia coerente e programma una visita didattica in vigna. Per indicazioni aggiornate su percorsi ed esperienze locali, visita le risorse linkate e costruisci il tuo itinerario nel Sannio.





